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  • Il metodo

    I 4 indicatori del Benessere organizzativo e dello Sviluppo Umano in azienda

    Su cosa stai puntando per cogliere l’opportunità di questo intenso periodo?

    A quale tipo di leadership ti stai appellando? 

    La nuova leadership deve essere una leadership di relazione a favore dell’integrazione ed armonizzazione tra energia maschile e femminile, nel riconoscimento e potenziamento della creatività e del talento dei singoli.

    Queste sono le leve fondamentali che se integrate concorrono al benessere organizzativo.

    Solitamente, a livello di letteratura psicologica e cultura organizzativa aziendale, si definisce il benessere organizzativo, secondo le seguenti categorie:

    1. Domanda: carico, organizzazione ed ambiente  di lavoro, adeguatezza di risorse e competenze rispetto alle richieste aziendali, ritmi, pressioni, scadenze, comfort, salubrità dell’ambiente di lavoro.
    1. Controllo: autonomia decisionale rispetto allo svolgimento del lavoro.
    2. Supporto: strumenti e disponibilità adeguati per svolgere il proprio lavoro e superare eventuali difficoltà. 
    1. Relazioni: clima aziendale in termini di spirito di collaborazione, correttezza reciproca, libertà di esprimere il proprio pensiero nel rispetto e senza minaccia, gestione tollerabile di tensioni e conflittualità.
    1. Ruolo: definizione chiara, condivisione e comprensione di posizioni, compiti, responsabilità, obiettivi ed aspettative reciproche, rispetto ai processi e gli obiettivi aziendali, disponibilità di risorse adeguate per svolgere il proprio ruolo, riconoscimento e valorizzazione delle competenze, opportunità formative e di sviluppo professionale.
    1. Cambiamento: disponibilità al miglioramento e alla trasformazione attraverso il coinvolgimento dei collaboratori.
    1. Condizioni economiche: equità di trattamento e opportunità di crescita professionale. straordinari, benefit/welfare aziendale.
    1. Sicurezza: prevenzione infortuni e gestione dei rischi.
    1. Immagine aziendale: consapevolezza delle esigenze, aspettative, valutazioni e riscontri dei diversi stakeholder aziendali (clienti e mercato, fornitori e partners, collettività, competitors, enti locali, proprietari, dipendenti e collaboratori).
    1. Leadership: modalità attraverso cui si perseguono gli obiettivi aziendali e si promuove l’integrazione sociale.
    1. Comunicazione: struttura degli scambi, comunicazione a una o a due vie, ruoli e atteggiamenti nelle comunicazioni.
    1. Motivazione: fattori che orientano l’attività lavorativa (orientamento al potere, alla riuscita, all’affiliazione).

    Eppure lo sapevi che  l’80% delle aziende è consapevole che il successo di un’organizzazione, in questo momento così complesso, dipenda dal benessere organizzativo e che, contemporaneamente, il 79% delle aziende riferisce che le suddette strategie non sono ancora state integrate nei piani aziendali. (Deloitte, Futuri trend per le organizzazioni 2020)

    Il tema del wellbeing è noto ma non applicato. Perchè?

    Il benessere organizzativo è uno stato continuo di ricerca attiva, non la somministrazione di procedure e automatismi (che tali per altro non sono) ma la stimolazione quotidiana all’abitudine di sintonizzarsi su frequenze personali alte.

    Le persone vanno sostenute in un percorso di  benessere e crescita dello sviluppo umano, perché per risolvere i problemi globali relativi all’economia e al denaro, occorre prima risolvere le questioni relative al tempo. 

    Dobbiamo iniziare da noi, dal singolo. 

    Sembra una questione complessa, ma non lo è. 

    Il benessere organizzativo fa crescere il  mercato

    Prendo spunto dal libro di Gabriele Policardo, “Anche i soldi hanno un’anima” per addentrarmi in questo affascinante tema.

    Il mercato, siamo noi. Tu sei il mercato. Solo tu  (azienda) solo tu (singolo), fai quello che fai.

    Il mercato lo fa la bravura, il servizio, il tempo, l’intenzione e l’informazione.

    Alle persone, non importa così tanto il prezzo: importa l’esperienza, la sensazione, le emozioni e l’unicità.

    Il denaro e l’economia sono prima di tutto un contenitore del tempo.

    Il tempo di qualcuno. 

    Ed il tempo non è uguale per tutti: due collaboratori impiegano lo stesso tempo a svolgere la stessa mansione. 

    Ma il primo la svolge con distrazione e controvoglia, il secondo con passione ed attenzione, con l’intenzione di rendere felice il proprio cliente: dunque il valore finale del prodotto non è lo stesso, perché’ il tempo ha una qualità diversa: il secondo rispetto al primo ha un plus-valore che si può percepire e riconoscere, ma non misurare fisicamente.

    Ci sono altre due variabili fondamentali: il servizio e l’informazione.

    Il servizio è il punto di incontro tra il lavoro e il denaro. Nè il denaro nè il tempo hanno un valore oggettivo.

    Spesso ci sorprendiamo rispetto a compensi incassati da grandi star dello sport, del cinema o della musica.

    Eppure queste persone, oltre ad essere dotate di caratteristiche uniche e rare, non sono solo dotate di talento naturale: sacrificio, passione, competenza, curiosità, caparbietà, totale dedizione. Tutto questo è ciò cha fa la differenza.

    Linformazione è l’ENERGIA che una persona mette nella propria azione. 

    Si tratta di un valore sottile che agisce a livello inconscio, ma che è percepito dalle persone e che fa la differenza, tra i due collaboratori che svolgono la stessa mansione, coma abbiamo segnalato prima. 

    Conta molto l’informazione-intenzione che il singolo mette in quello che fa.

    Fare meglio ciò’ che ognuno sa già fare, ha a che fare con la crescita dello sviluppo umano integrato in un sistema vitale azienda che mette al primo posto dell’elenco summenzionato un benessere organizzativo che presterà sempre più’ attenzione agli aspetti evolutivi e sottili, che non a quelli pratici e concreti. 

    Al valore delle relazioni più che ai beni.

    L’ economia così cresce come conseguenza di un servizio ben reso.

    Il benessere organizzativo deve essere un benessere sensibile  allo sviluppo umano della persona, all’ambiente, alla natura in un sistema interconnesso.

    La definizione del Ministero della Salute è la seguente: ” per benessere organizzativo si intende la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che operano al suo interno”.

    Il valore di questa capacità aziendale aumenta nel momento in cui la criticità è maggiore perché maggiore è la necessità di promuovere e mantenere una situazione di benessere del personale sul lato fisico, sociale e psicologico all’interno di un’organizzazione lavorativa in acque agitate.

    Si salvi chi può. NO, si salvi chi sa!

    l 2020 ci ha travolto come uno tzunami. 

    Molti sono stati trascinati alla deriva, altri portati al largo su nuove rotte di navigazione a vele spiegate. Tutti, in qualche modo disorientati.

    Senza il tempo di capire, ma solo di reagire. 

    Eppure, siamo davanti a un’occasione senza precedenti che ci sfida.

    Siamo in un cambiamento d’epoca.

    E la crescita, nasce dalla rottura. E’ nelle difficoltà che possiamo allenare e far emergere gli strumenti sommersi.

    Seneca scriveva : “Per aspera sic itur ad astra.” – Attraverso le asperità si arriva alle stelle.

    In questo caso la criticità è complessa e globalizzata.

    Il cambiamento si deve innestare su modelli rigidi che necessitano non solo di flessibilità e rapidità di adattamento ma, ancora prima, integrazione di processi non testati e non sperimentati all’interno della gestione delle risorse umane.

    A questo va aggiunta la necessità / vincolo di delega e fiducia che necessariamente va accordata alla forma liquida che ha assunto il posto di lavoro.

    Oggi i parametri di valutazione sono necessariamente cambiati ma gli obiettivi di rendimento no.

    Si evince così che in questo momento il sostegno alle persone, che sono “lontane”, determina la base per uno sviluppo sostenibile e proficuo.

    Il sistema manifesta così le interconnessioni e le esigenze prima sommerse in un “format aziendale” che si ripeteva da 50 anni e che è minato da criticità nuove:

    • conflitto nelle relazioni
    • confine tra vita e lavoro
    • continui adattamenti di organizzazione
    • innovazione e aggiornamento
    • integrazione generazionale
    • impatto della RA e IA.

    Possiamo supporre che l’accelerazione pandemica sia  solo l’inizio.

    E che il benessere organizzativo sia una questione di tempo.

    Il Benessere organizzativo e il fattore tempo

    In azienda il tempo è per lo più valutato in base a coefficienti quantitativi. 

    In modo analitico. Con un metodo di calcolo, razionale e distintivo.

    Il potere e’ espressione dell’ energia maschile che fluisce attraverso azioni di controllo e direzione.

    Ma in questo processo di cambiamento, che implica una vera e propria ri- nascita, il benessere organizzativo deve fare i conti con il tempo.

    Il processo di RI-NASCITA implica l’essere creatori (leggi – colui che fa dal nulla) e attori (leggi -colui che agisce) del nostro futuro in azienda. Tutto ciò si traduce nell’essere manager efficace =[dal lat. effĭcaxacis, der. di efficĕre «portare a compimento»] = Colui che produce pienamente l’effetto richiesto o desiderato.

    Ma come posso essere un manager efficace in grado di poter produrre l’effetto richiesto e desiderato se non ascolto e non sento autenticamente, se ciò che mi viene richiesto è allineato ai miei “desiderata”, al mio SENSO di ciò che faccio e di come lo faccio?

    Come si può dare valore all’azienda e al cambiamento se non percepisco il VALORE del tempo oltre che la sua valutazione?

    Perché non attingere a potenti strumenti come l’unione, la cura, l’accoglienza, tipicamente dell’energia  “femminile” che ognuno di noi porta con sé, per renderci più’ consapevoli che il tempo è UNO e che non c’è alcuna ragione per cui il tempo dedicato al lavoro debba essere meno piacevole di quello passato altrove.

    Terence H. White nel libro “ Re in Eterno” del 1958 narra la saga di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Vi suggerisco questa breve lettura 

    Il rimedio migliore quando si è tristi — replicò Merlino, cominciando ad aspirare e mandar fuori boccate di fumo — è imparare qualcosa. E’ l’unico che sia sempre efficace.

    Invecchi e ti tremano mani e gambe, non dormi alla notte per ascoltare il subbuglio che hai nelle vene, hai nostalgia del tuo unico amore, vedi il mondo che ti circonda devastato da pazzi malvagi, oppure sai che nelle chiaviche mentali di gente ignobile il tuo onore viene calpestato.

    In tutti questi casi, vi è una sola cosa da fare: imparare.

    E’ l’unica cosa che la mente non riesca mai ad esaurire, mai ad alienare, mai a esserne torturata, mai a temere o a diffidare, mai a sognarsi di essersene pentita.

    Imparare è il rimedio per te.

    In questo stralcio si può trovare l’essenza del segreto che sostiene da sempre gli esseri umani. La crescita e la nuova conoscenza.

    Lo sviluppo umano vive come prodotto dell’espansione di noi. 

    E’ uno stadio di profonda ri-conoscenza della persona come entità unica, nella sua complessità di corpo fisico – energetico, mentale, emotivo – spirituale.

    I 4 indicatori del BSU ( Benessere e Sviluppo Umano) in azienda è uno strumento immediato che ti mettiamo gratuitamente a disposizione per orientarti meglio, o semplicemente per avere più consapevolezza sullo stato di benessere attuale della tua azienda.  

    Se vuoi trasformare il benessere organizzativo e lo sviluppo umano delle tue persone nella risorsa più importante per il successo del tuo business è possibile attivare un confronto condiviso: questo è il primo passo che possiamo fare insieme, a costo zero.

    ENERGYOGANT

    Il metodo Energyogant concreto e misurabile, ha come intento il miglioramento e il sostegno dell’energia personale anche nei momenti di alto impatto lavorativo.

    E’ suddiviso in 4 macro aree all’interno delle quali vengono forniti strumenti e feedback per sviluppare energia, creatività, concentrazione e vitalità nel singolo, migliorando il  benessere organizzativo.

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