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    Il mio “quieto” regalo di Buon Natale per te!

    Questo per te è stato un anno difficile, intenso, magari con situazioni conflittuali ? Forse è stato un anno che ha assorbito molte delle tue energie, dove il ritmo frenetico o impegnativo delle giornate ha preso il sopravvento sul tuo volere.

    Spero quindi che per te, il periodo natalizio possa essere un’ottima opportunità per coltivare “l’arte della quiete”.

    Diversi sono gli Studi che ormai concordano sul fatto che, una persona fa mediamente 60.000 pensieri al giorno. Sì hai letto bene, sessantamila, di cui purtroppo l’80% sono negativi e, di questi, quasi il 95% è dato dagli stessi pensieri che continuano a girare e rigirare nella propria mente.

    Quanta energia sprechiamo senza rendercene conto?

    Eppure questo è uno dei motivi per i quali, molte persone, vivono un costante senso di stanchezza, sentendosi spesso sfinite ancor prima che la giornata lavorativa giunga al termine.

    Se abbiamo chiaro che non è la quantità di ciò che apprendiamo nè i ritmi che sosteniamo che ci portano soddisfazione ed entusiasmo, iniziamo ad intuire che fermarsi, creare spazio per se stessi e osservare, sono un metodo efficace per entrare in quello stato di quiete, in grado di calmare e nutrire la nostra “sorgente”.

    Un metodo efficace per riprendere il governo della nostra vita e per poter rientrare in azienda più consapevoli, con maggior energia e con una nuova linfa vitale.

    Non a caso il Natale arriva proprio in corrispondenza del Solstizio d’inverno quando tutti i popoli di ogni epoca, gli egizi, i maya, i greci, i cinesi e i persiani hanno sempre celebrato la nascita delle loro divinità.

    Questo è quindi uno dei momenti dell’anno più delicati, perché dall’oscurità che regna sovrana si passa al trionfo della luce che, lentamente, inizia a prevalere sulle nebbie invernali.

    Dopo il Solstizio del 21 dicembre, la notte più lunga dell’anno, le giornate ricominciano poco alla volta ad allungarsi.

    Questo è un punto di partenza, di rinascita, di trasformazione. La natura stessa ci invita quindi ad esercitare la quiete!

    Ecco quindi il Regalo che ho pensato per te:

    1. Fai un click e goditi questa musica di sottofondo

    2. Crea un momento di “presenza” con te stesso

    Siediti sulla sedia con il coccige sul ciglio della seduta, le gambe larghe quanto le anche e i piedi ben piantati a terra. Tieni la schiena, staccata dallo schienale e ben allungata verso il cielo. Allontana le spalle dalle orecchie e Chiudi gli occhi. Ascolta il tuo respiro, aria fresca che entra dalle narici e aria tiepida che esce… e rilassati. Fai 3 inspiri e 3 espiri lenti, gentili, profondi. Poi nell’ultimo espiro apri gli occhi.

    3. Leggi ora con calma e disponibilità tutti e i 3 brani qui sotto riportati

    1° brano (da “Potenze del Pensiero” di Omraam Mikhael Aivanhov)

    “Voi siete posti tra lo spirito e la materia, perciò riflettete, esaminatevi, e in ogni momento della vostra esistenza osservate qual è l’aspetto che prevale in voi, Se sentite risvegliarsi pensieri e sentimenti che vi appesantiscono e che vi tormentano, invece di lasciarvi trascinare, cercate di neutralizzarli. Gli esseri che si lasciano soggiogare dalla materia perdono la loro luce, la loro libertà e la loro bellezza, invece, coloro che riescono a liberarsi dalla materia per dare il primo posto all’attività dello spirito, diventano liberi, luminosi e forti. E’ nello spirito che si trova la forza.

    Dovete quindi penetrare sempre più in voi stessi e raccogliervi per raggiungere interiormente il principio divino. Un giorno, una sorgente comincerà a zampillare e voi vi sentirete dissetati, sostenuti e inondati da forze inesauribili. Se invece dimenticherete lo spirito per contare esclusivamente sul lato esteriore (carriera, denaro, case, macchine ecc.) allora la forza, la vera forza dello spirito, vi abbandonerà. Perché? Perché non la sostenete, non ve ne curate, non comunicate mai con lei Con le risorse che vi rimangono, tirerete avanti per un po’, ma non andrete lontano: vi crederete ancora forti, m la sorgente smetterà di fluire perché avrete interrotto il contatto, e a quel punto vedrete se siete davvero forti e potenti! …Spazzati via, cancellati: ecco cosa vi accadrà !”

    2° brano (da “Un nuovo mondo “ di Eckhart Tolle)

    “Lo spazio interiore emerge anche ogni volta che abbandonate il bisogno di enfatizzare la vostra forma-identità. E’ un bisogno che viene dall’ego. Non è un bisogno reale. Diventate più profondamente voi stessi. All’ego sembrerà che stiate perdendo voi stessi, ma sarà in realtà l’opposto. Ogni volta che lasciate andare uno di questi schemi, indebolite l’immagine di chi siete a livello della forma, e allora chi siete, al di là della forma, si manifesta più pienamente.

    Ecco alcuni modi in cui si cerca inconsciamente di mettere l’accento sulla forma-identita’:

    • pretendere riconoscimento per qualcosa che avete fatto o agitarvi se non lo otterrete;
    • cercare l’attenzione parlando dei vostri problemi, delle vostre malattie, o facendo una scenata;
    • dare la vostra opinione quando nessuno ve l’ha chiesta e non fa nessuna differenza per la situazione
    • essere più interessati a come gli altri vi vedono, che non agli altri
    • cercare di impressionare gli altri attraverso le cose che si possiedono (cultura, bellezza fisica, stato sociale ecc.)
    • prendere le cose in maniera troppo personale
    • sentirsi offesi
    • cercare di avere ragione e dare torto agi altri lamentandosi inutilmente a parole o mentalmente.
    • cercare di essere notato o di apparire importante.

    Una volta che avete scoperto questi schemi dentro di Voi, vi suggerisco di fare un esperimento. Cercate di scoprire come ci si sente e cosa avviene, abbandonandoli. Indebolire l’immagine di chi siete a livello della forma è un modo per generare coscienza. Scoprire il potere enorme che passa da voi al mondo quando smettete di mettere in evidenza la vostra forma-identità. La quiete è un’altra parola per definire “spazio”. Essere capaci di entrare nella quiete ci metterà in contatto con la dimensione senza forma e senza tempo dentro di noi, che è al di là del pensiero, al di là dell’ego.

    Può essere la quiete che pervade la Natura o la quiete della vostra casa nelle prime ore del mattino, o gli spazi di silenzio tra un suono e l’altro. Essere consapevoli della quiete, vuol dire essere quieti. Essere quieti vuol dire essere coscienti senza il pensiero. Quando siete in uno stato di quiete, allora, come non mai, siete veramente, essenzialmente e profondamente voi stessi.

    3° brano (da “L’arte di lavorare in consapevolezza “ di Thich Nat Hanh)

    Interessere” significa che nessuna cosa può esistere da sola: ogni cosa esiste insieme ad ogni altra. Ogni cosa è contenuta in ogni altra. Tutto” inter-è”. Tu esisti insieme a tutto il resto e inter-sei con tutto il resto. Osserviamo a fondo una rosa: con un po’ di concentrazione e di presenza mentale possiamo renderci conto che la rosa è composta soltanto di elementi non- rosa. Che cosa vediamo nella rosa? vediamo una nuvola, perché sappiamo che senza la nuvola non ci sarebbe pioggia e senza la pioggia la rosa non potrebbe crescere, quindi la nuvola è un elemento di non-rosa che possiamo riconoscere se osserviamo a fondo la rosa. Poi possiamo vedere il sole anch’esso un elemento cruciale per la crescita della rosa. Il Sole è un altro elemento di non-rosa presente nella rosa. Se dalla rosa togliessi il sole a la nuvola, non ci sarebbe nessuna rosa. Continuando in questo modo possiamo vedere molti altri elementi di non- rosa all’interno della rosa, tra cui i minerali, il terreno, il vivaista e cosi via. Una rosa non può esistere da sola deve inter-essere con tutto l’universo. Questa è la visione profonda che chiamiamo “interessere”.

    Anche la felicità è una specie di rosa: la felicità è fatta esclusivamente di elementi di non-felicità. Se cerchi di buttare via tutti gli elementi di non–felicità- la sofferenza, il dolore, le preoccupazioni ecc. – non sarai mai felice. Allo stesso modo, quando coltivi un fiore di loto ci vuole il fango: non si può coltivare un fiore di loto sul marmo. Questa è la natura dell’interessere :ogni cosa è contenuta in ogni altra. Per le persone vale la stessa cosa: se una persona è felice, la sua felicità può portare beneficio a tutti quelli che la circondano. Per questo considero la felicità un tema che riguarda il luogo di lavoro. La nostra felicità influisce sul lavoro nostro e di chi ci circonda: non siamo separati gli uni dagli altri. Qualunque sia il tuo lavoro, potrebbe essere utile passare un po’ di tempo con i tuoi colleghi a riflettere su come portare la vera felicità sul posto di lavoro. ”Cos’è la vera felicità?” Quando non c’è il senso della comunità , il senso del lavoro fatto insieme in armonia per il bene di tutti, allora non c’è felicità, anche se si ha molto potere o molto denaro.”

    4. Come stai? Poniti queste domande

    • In quale di queste letture ti sei sentito più in sintonia?
    • Quale di questi 3 brani risuona meglio con il tuo stato d’animo del momento?
    • Quale di questi 3 brani ti fa venir voglia di approfondire?

    Rispondi con calma, ascoltati con serenità e poi dedica il giusto tempo all’approfondimento nei prossimi giorni. Ecco, ti sono grata per il tempo che mi hai dedicato e soprattutto per il tempo che dedicherai a te stesso.

     

    Il mio augurio è quindi che tu voglia prenderti il tempo in questo Natale di accedere a quella quiete rigenerante che ti meriti.

     

    Ti chiedo infine di condividere qui sotto la tua esperienza e segnalarmi quale libro leggerai.

    Simona Santiani

    MyHara/Thinking growth

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