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    Pranzi e cene di Natale in azienda

    Come mantenere vitalità ed efficienza “facendo il pieno”

    Natale 2018: sappiamo tutti come ci si sente quando accumuliamo troppi pranzi e cene. Conosciamo quella sensazione di “troppo pieno” da cui scaturiscono stati fisici spiacevoli: gonfiore, pesantezza, spossatezza ed emozioni negative come il senso di colpa per aver esagerato e l’automatico piano di recupero che si attiva (da domani, dopo le feste ecc.)

    Certo, il cibo è piacere, e deve esserlo in ogni istante! Ogni boccone dovrebbe generare piacere sia per il corpo che per la parte più sottile di noi. Amore. 

    Amore è l’ingrediente chiave per far sì che ogni pasto, anche quello delle feste imminenti, sia un incontro vitale, aperto, soddisfacente per l’intero “io” che siamo = corpo+ emozioni +memorie + tradizioni.

    Non ci sono scuse.

    “E va beh.. per una volta.. che sarà mai?!?” ma… siamo onesti, perché non si tratta di un solo pasto…. Ma di 15 giorni di pasti!!

    Da pre-natale alla befana… cene in azienda, aperitivi con gli amici, pranzi con i familiari, ancora prima che il calendario sia scattato sulla seconda decade, e moltiplicato per due pasti al giorno… Accumuliamo più di 30 pasti/aperitivi più o meno consecutivi che espongono il nostro organismo a un enorme stress!

    Non diciamo nulla che già non si conosca: “…lo zucchero fa male, gli insaccati e le carni rosse sono da ridurre al minimo, le paste e i prodotti raffinati sono dannosi… “e lo sono per tutti, nessuno escluso!

    Portiamo qualche piccola modifica e miglioria per il bene dei nostri corpi e di noi stessi!

    Piccoli accorgimenti “salva-guai”:

    1. L’antipasto o il pre-antipasto che sia costituito da insalate, anche variopinte, colorate, con qualche grano di melagrana o qualche fettina di mandarino, e qualche nocciola o noce tritata
    2. Le paste siano fatte con farine semi integrali o almeno farine di tipo 1 o 2
    3. I pani sulle tavole siano integrali, magari ricchi di semi.
    4. Stessa cosa se si tratta di crakers o tarallucci: mai provati quelli integrali? Sono buonissimi!!! Ciò che deve essere buono è l’olio, evo, profumato e intenso…
    5. Scegliamo un solo animale … o pesci o carni o legumi o uova…. Tutto insieme … povero intestino!
    6. Noi potremmo essere anche contenti al momento, ma lui no… e se lui non è contento… non possiamo esserlo nemmeno noi !
    7. I dolci…qui si fa dura… intanto si potrebbe scegliere di tagliarli a piccole fettine, di non fare il bis e di concentrarli a colazione o merenda dopo avere praticato un pò di sport o di movimento.
    8. Non mangiamoli a stomaco vuoto!
    9. Se proprio proprio, associamo anche qualche mandorla o noce… anzi, al posto dei tanti dolci zuccherosi e burrosi potremmo prediligere datteri, fichi e albicocche secche, noci, mandorle, noci al cioccolato fondente e tanti altri preparati che almeno, insieme al gusto dolce, ci donano anche qualche vitamina e minerale e preziose fibre!
    10.  E poi… c’è anche un domani!

    Respiro, lo assaggio (deve stare sulla punta della forchetta) ma ciò che resta … posso prendermi la responsabilità di garantire in azienda che gli avanzi vengano gestiti in maniera etica e consapevole.

    Quindi usiamo proprio le feste per scoprire nuovi sapori e condividere piccole variazioni alle tradizionali abitudini, specie se queste consentono a tutti di limitare l’esposizione ai prodotti più dannosi e a prendersi cura di sé, amando in primis il nostro preziosissimo corpo.

    Buon Natale
    Laura Padovese
    Energyogant Naturopata

    Nutrition Efficency myHara

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