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  • Il metodo

    Dopo il “Team Sublime”: passa il mal di pancia ed emergono i vantaggi di lavorare in team

    Ho sempre il mal di pancia quando organizzo un evento gratuito di myHARA. 

    Nonostante il passare degli altri e l’esperienza accumulata, il mal di pancia è sempre uguale.

    Le fasi del change management e i vantaggi di lavorare in team

    Le emozioni che si susseguono solitamente sono quelle simili a come vengono 

    descritte le fasi del change management, dall’ottimismo ingiustificato alla valle della disperazione all’ottimismo giustificato. Ovviamente sto solo un po’ ironizzando…

    Inizialmente l’ottimismo ingiustificato, fa emergere la mia parte “bambina” che si entusiasma di fronte all’idea di condividere argomenti che l’appassionano. Avere l’intuizione del tema da trattare, pensare e sentire sia l’argomento “giusto” in questo momento, mi piace e ho voglia di lavorarci per offrire il meglio. Immaginarlo già in essere, con molte persone, non solo presenti, ma contente di esserci e di dare il loro contributo, dare vita con le persone di myHARA all’idea e condividere sostegno e collaborazione. Ci credo, completamente, andrà tutto bene, lo so. Poi arriva la valle della disperazione una volta presi gli accordi economici con la location e con il catering su un numero di persone che, ogni volta, sento essere quello “giusto” e poi, a ridosso della data, un buon numero di persone che, durante la telefonata di conferma aveva detto di si, non si presenta. Certo, mi dicono, finchè li fai gratuiti… Prova a far pagare alle persone e vedi se poi non vengono. Già gratuiti. Se ti fai pagare, il tuo contenuto vale di più, è più apprezzato.

    A priori? Mi è capitato molte volte di andare a pagamento e uscire insoddisfatta, altre viceversa, di trovare competenza, passione, attenzione e cura senza aver speso un euro.

    Sono d’accordo che darsi un valore monetario sia fondamentale e corretto, per una questione proprio di rispetto, prima di tutto per se stessi, e di corretta valorizzazione di tanti anni di studio e approfondimenti, ma organizzare un evento per me, per myHARA è una gioia ed una sfida allo stesso tempo. La gioia di condividere, la sfida di essere sempre un po’ “fuori dai cori” con l’approccio di myHARA.

    Ho sempre sperato di “risuonare” in termini di passione e interesse, con coloro che sceglievano di esserci. Credo che, oltre al denaro, ci sia qualcosa di più grande che muove le persone ad incontrarsi, a rispettarsi, a comprendere il lavoro degli altri. Ecco allora che, dalla valle della disperazione, riemerge l’ottimismo, questa volta giustificato, perche’ tutto è perfetto così com’è e arriveranno le persone “giuste” per me e per myHARA.

    Ibrido o sublime e i vantaggi di lavorare in team

    Mercoledi 6 ottobre al Palazzo Bocconi in corso Venezia 48 a Milano abbiamo facilitato io e Valeria Angella l’esplorazione di cosa potrebbe essere un team…sublime.

    Le ricerche del mese di giugno 2022 di Gallup non ci vengono in aiuto, anzi, nel mondo la percentuale di persone che non si sentono ingaggiate in azienda si aggira intorno al 60% e il 19% sono addirittura infelici.

    Tra le emozioni che prevalgono alla domanda” Quali sono le emozioni negative della giornata di ieri?” sono prevalse la preoccupazione (40% nel mondo- 37% in Europa),

    lo stress (44% nel mondo-39% in Europa), la rabbia (21%nel mondo-19% in Europa), la tristezza (23% nel mondo- 21%in Europa).

    E noi cosa possiamo fare?

    Sono grata a questo workshop che ha rafforzato la mia convinzione che possiamo fare molto, moltissimo.

    In questo periodo si sente spesso e quasi solo parlare di “ibrido”. Ma la parola “ibrido” non mi è mai piaciuta. Etimologicamente ibrido significa animale o vegetale proveniente da un incrocio di genitori appartenenti a razze diverse (i meticci) o a specie diverse. In altre parole non è né carne, né pesce, è ibrido.

    Non è così per noi oggi. Il messaggio è chiaro: è una trasformazione e si va verso qualcosa di nuovo che ha una sua identità e ragion d’essere. 

    Sublime, da sublimazione in chimica e in fisica, passaggio diretto dallo stato solido a quello aeriforme senza passare attraverso la fase liquida. Ma vuol dire anche elevazione, soprattutto in senso spirituale o morale. In psicanalisi, Freud definì la sublimazione come quel meccanismo che sposta un impulso sessuale o aggressivo verso un nuovo obiettivo di tipo sociale. La sublimazione fa parte di quelle difese dell’Io che lo stesso Freud analizzò, e permette la scarica di quelle pulsioni in azioni o attività socialmente accettabili.

    Nel team sublime c’è insita nella sua natura, forza, vitalità, elevazione…e trasformazione. 

    Sin dall’inizio ogni partecipante si è confrontato con un’idea di team, accedendo alla mente intuitiva ed immaginale, che ha permesso, alle singole persone di entrare immediatamente in contatto con le proprie convinzioni, credenze e “desiderata”.

    Il bello di lavorare così è permettere a persone che non si conoscono di confrontarsi immediatamente in autenticità, lasciando nel cassetto le maschere di ruolo o di brand.

    Il team sublime nasce da dentro, non da fuori

    E’ stato così l’altra sera, hanno lavorato tutti e, citando Federico Serretta padrone di casa Azimut che ci ha ospitato e che di eventi ne ha visti tanti, nessuno guardava mai l’orologio.

    Ma il passaggio più interessante è stato ancora una volta, non cercare professori accademici, allenatori sportivi di fama internazionale, speaker con la “ricetta”.

    Non ci crede più nessuno. Nessuno sa come si costruisce un team sublime. Ma tutti sanno l’impegno che ci stanno mettendo, le difficoltà che stanno affrontando, cosa ha funzionato e cosa no. 

    Ecco che il team sublime nasce da dentro e non da fuori. Nessuno ce l’ha, ma tutti lo possono avere.

    Si tratta di cogliere i reali vantaggi di lavorare in team.

    L’altra sera si respirava la voglia di condividere verità, autenticità e senso. Tutti sentivano che il valore del proprio contributo poteva fare del bene agli altri. E’ stato molto interessante il racconto di Alessandro Biggio, Head of Retail di Odeon Uci Cinema che ha raccontato come nella difficoltà, quando sono stati costretti, per ovvie ragioni di business, dettate dal lockdown prima e dalla pandemia dopo, a lasciare a casa la maggior parte delle persone. 

    Le persone chiedevano di contribuire in qualche modo, anche senza prendere soldi e lui ha pensato valesse la pena in quel momento inventarsi attività per loro, facendole sentire importanti. I vantaggi di lavorare in team hanno mantenuto vitalità e coesione, potenziando la compassione, che da qualche mese, nel ritrovarsi, ha aumentato la voglia di esserci.

    E ancora è stato stimolante verificare che ognuno aveva dei punti di forza e dei punti di debolezza da condividere concretamente e la ricchezza è nata dallo scambio.

    Oggi nel team sublime non c’è solo la scelta tra lavoro in presenza e lavoro da remoto, ma c’è anche la differenza di età, tra baby boomers e generazione X e Y, le differenti etnie e culture, il gender, ecc.

    Emerge sempre più la voglia di costruire team dove i leader siano in grado di mettersi a servizio per “scoprire” e permettere di far emergere l’unicità dei singoli collaboratori, prendendosene cura. 

    Quando fai sentire le persone importanti è difficile che non ti diano il meglio.

    Spesso è importante fare un passo indietro per poter permettere a qualcun altro di farne uno in avanti. Nella nostra cultura competitiva, dualistica ed aggressiva è ancora difficile integrare e applicare il concetto che “il meglio è nemico del bene”, e non si è nemmeno consapevoli di spreco di energia e costi elevati nel mantenere alta la competizione, con se stessi e poi inevitabilmente con gli altri. 

    • Quanto costa essere competitivi nei team?
    • Quali sono i vantaggi di lavorare in team competitivi?

    Dal nostro focus group sono emerse 5 caratteristiche di come dovrebbe essere un team sublime oggi in azienda.

    Le 5 caratteristiche sono emerse all’unanimità da un lavoro di gruppo autogestito su più livelli, a cui era stato dato solo un incipit.

    • Complementarietà, 
    • Rispetto, 
    • Armonia, 
    • Unione, 
    • Inclusione 

    sono queste le 5 caratteristiche che approfondiremo una alla volta nelle prossime settimane.

    Se sei interessato ad approfondire questo tema, o sei alla ricerca di un supporto, puoi contattarci e saremo felici di poterti accompagnare nello sviluppo del benessere organizzativo e dello sviluppo umano in azienda, attraverso il metodo Energyogant di myHARA, concreto e misurabile.

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